The Last of us. Con o senza videogioco?

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Stamattina, da solo, in tutta tranquillità, prima di andare in ufficio… mi sono goduto la nona ed ultima puntata della serie tv di The last of us, serie di cui abbiamo/avete già parlato tanto e per cui credo sia veramente poco necessario spendere ulteriori parole.

A serie conclusa, posso dirlo.
A me è piaciuta veramente tanto. Si è trattato forse del primo caso in vita mia in cui un adattamento cinematografico della storia di un videogioco mi è piaciuto agli stessi livelli dell’opera originale. Per certi aspetti, forse anche di più.

Ma quali sono tali aspetti?
È presto detto.

In primo luogo, mi ha colpito particolarmente non solo la bellezza degli ambienti in cui la storia si dipana, ma (ovviamente) anche la cura con cui, facendo mente locale, tali contesti siano stati creati in un videogioco di ormai 10 anni fa. Si tratta quindi di un raro, forse unico, esempio in cui il valore di un videogioco già di per sé elevatissimo, viene esaltato a parer mio anche dalla visione di una serie ad esso dedicato.

Secondariamente, e non da meno, la recitazione dei protagonisti.
Bravissimi.
L’alchimia che si crea tra entrambi è in costante crescita di puntata in puntata, per giungere poi ad una serie di sguardi, di linguaggi paraverbali sul finire della serie che ci fan capire quanto poco sia necessario che un attore di un certo calibro proferisca battute per esprimere i propri stati d’animo, per comunicare.
Un po’ come avviene anche nel primo, ma soprattutto nel secondo episodio dell’avventura videoludica.

Da qui nasce però il mio pippone quotidiano.
Se non fossi un videogiocatore, se non conoscessi già a menadito le vicende di The Last of US 1 e 2, il mio giudizio sulla serie tv sarebbe diverso?

Ci ho pensato parecchio.
Secondo me, sì.

Sì, perché tutto ciò che di positivo ha caratterizzato la serie tv e di cui per sommi capi vi ho già parlato va a cozzare con il “fattore trama”. Sia chiaro, la mia non è una critica e nemmeno voglio vestire i panni di uno che deve per forza trovar del negativo PER FORZA.
Anzi, ciò che sto per dire va a rafforzare ulteriormente il mio giudizio estremamente positivo sull’opera stessa.

Ciò che intendo dire è che la serie segue in maniera 1:1 la trama videoludica.
Grazie a Dio, aggiungerei.
Avete idea della tempesta di merda che sarebbe scoppiata se la serie si fosse presa delle evidenti libertà o avesse percorso strade alternative rispetto al videogioco?
Già gli imbecilli hanno criticato la scelta di una protagonista non all’altezza dei loro canoni di bellezza, figuriamoci con delle deviazioni dalla trama originale.

Il “problema” nasce dal fatto che purtroppo sapevo già non solo dove sarebbe andata a parare, ma sapevo al 100% COME sarebbe andata a finire.
The last of us ha rappresentato uno dei giochi chiave della mia “carriera” videoludica, un titolo che proprio nel finale ha sottolineato in maniera incredibile la potenza della caratterizzazione di un personaggio e l’ho reputato uno dei finali migliori di tutta la mia vita, nonostante le critiche che all’epoca ricevette per l’epilogo ed in particolar modo riguardo la famosa “scelta”.

Ciò che voglio dirvi è che se non avessi giocato al gioco, banalmente mi sarei goduto ancora di più la serie e, molto probabilmente, ragionandoci posso dirvi che l’avrei apprezzata anche di più.

Al contrario, aggiungo inoltre che, estremizzando, se non avessi saputo la sua origine videoludica, o se non avessi amato (o giocato) il gioco, probabilmente sarebbe stato un prodotto che non avrei nemmeno guardato.

E invece… voi?
La vostra opinione sulla serie sarebbe diversa se non aveste giocato il gioco prima?

8 risposte a “The Last of us. Con o senza videogioco?”

  1. Avatar Matteo Caselli
    Matteo Caselli

    A me la serie non è piaciuta. L’ho trovata noiosa e inutile. Inutile nel senso che ricalcando un videogioco che era già molto cinematografico e fotorealistico non sentivo il bisogno di vederlo in una serie e con altri attori.

    L’ho guardata con amici che non avevano giocato al videogioco, pensando che invece per loro sarebbe stato diverso. E invece si sono annoiati più di me.
    Una delle cose che hanno criticato di più è il poco horror della serie (molto più presente nel videogioco effettivamente), presente solo in qualche raro caso.

    Facendola breve mi hanno detto che la seconda serie me la guardo da solo

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    1. Avatar Farenz
      Farenz

      La questione del “poco horror” credo sia un elemento insindacabile, però anche per questa questione mi domando “era davvero necessario riempire la serie di scene con i clicker e/o altri abomini?” Secondo me no.
      Alla stregua di The Walking Dead, parliamo di situazioni post-apocalittiche in cui il vero senso secondo me è come evolve o involve il genere umano vivendo gomito a gomito con la morte quotidianamente.
      Nel caso specifico di TLOU il tutto è ancora più concentrato nell’approfondimento del rapporto tra i due protagonisti, la loro storia, i sentimenti che provano l’un l’altro. Non l’ho reputata né noiosa, né piatta. Se non pensi ai clicker ma alle scene di tensione derivanti dagli scontri con altri umani, mi pare che l’azione sia movimentata “il giusto”.

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  2. Avatar SteMei
    SteMei

    Sono molto, moltissimo d’accordo con te sul fatto di mettere in evidenza che gli autori della serie si siano ben tenuti alla larga da licenze poetiche che avrebbero sicuramente affossato la serie prima ancora che questa fosse uscita.
    Sulla fruizione personale invece ho un parere contrastante, non sul fatto che non sia bella, perché è innegabilmente bella, sceneggiata bene, recitata ancora meglio,le emozioni del gioco c’erano tutte non c’è cazzo che tenga.
    Però avrei preferito vederla prima di aver giocato, questo perché, (ovviamente a sensazione personalissima che ho avuto durante la visione della serie) giocando i due capitoli antecedentemente,ho costruito attorno ai personaggi cardine del mondo di TLOU, una sorta di background tutto mio, dove la trama magari “sopperiva” leggermente, e dava spazio all’immaginazione, ci ho messo la mia di pezza.
    Vedere che giustamente la serie è andata ad approfondire alcuni aspetti che il gioco non poteva (o non voleva) fare, soprattutto aspetti interpersonali,un po’ mi ha fatto storcere il naso.
    Quindi è si una cosa buona perché vuol dire che la serie ha toccato tutte le corde giuste per non perdere la rotta già impressa dal gioco, ma avessi potuto scegliere, avrei fatto la sequenza opposta tra gioco e telefilm

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  3. Avatar PipinoPiranha
    PipinoPiranha

    Vista e apprezzata ma non posso farci nulla: è proprio il passaggio da gioco a serie a darmi fastidio. Se non avessi saputo della sua natura videoludica e non avessi giocato a adorato i giochi probabilmente l’avrei considerato abbastanza generico. Godibile, eh, ma generico.

    Obiettivamente è fatto molto bene: casting, recitazione, sceneggiatura e quant’altro sono eccellenti ma la sensazione di deja vu ha preso il sopravvento. Credo sia più forte di me.

    A costo di beccarmi tanta cacca, dico che l’idea di trasformare un videogioco in un film è fondamentalmente fallace.

    Il “sto facendo tutto io col mio controller” dà al gioco (gioco inteso come medium, non TLOU in particolare) la sua più grande qualità e il suo vantaggio rispetto ad altre arti come la letteratura o il cinema. Prendere la trama di un videogioco e forzarla in un’altra forma di intrattenimento audiovisiva nella speranza che le reazioni del pubblico siano le stesse… Beh, è sbagliato, perché poi dovranno competere con i titani delle sopracitate arti.

    Per esempio: un film di Zelda potrebbe effettivamente spodestare le leggende del mondo fantasy tipo il Signore degli Anelli o il trono di spade? Secondo me no, lo dico da grande fan.

    Un film di Uncharted sarebbe amato? Specie se si considera che, compiendo il salto nel mondo del cinema, all’improvviso dovrà fare i conti con i pilastri degli action-adventure tipo Indiana Jones? Anche qui ho seri dubbi… dubbi, tra l’altro, confermati dall’esistenza del film di Uncharted che non era tutto ‘sto granché (per essere gentili, altrimenti avrei detto che è una delle pellicole più generiche e pallose che io abbia visto negli ultimi anni).

    Adattare un qualsiasi GTA? In un mondo che ci ha già dato il padrino, quei bravi ragazzi, le iene, casinò? Abbastanza inutile. Anche perché se adattassi roba tipo Vice City, al 99% avresti sia pubblico generalista che critici professionisti che ti accusano di aver copiato Scarface.

    Immaginati un Alan Wake al cinema. Chiunque abbia nozioni base di cultura generale direbbe: “minchia, ma è solo il brutto misto di twin peaks e shining?” però molti giocatori se la sono bevuta perché non c’era l’equivalente videoludico di quelle due opere.

    Ma allora perché li apprezziamo così tanto? Per l’interattività.

    La differenza tra osservare le azioni di un gangster ed ESSERE un gangster, la differenza tra essere testimone delle gesta dell’eroe cazzuto armato di spada ed ESSERE l’eroe cazzuto, guardare le corse clandestine o prendere direttamente il volante e sfondare i limiti di velocità da solo.

    ‘Codue giuro che non volevo farla così lunga. Cambio la lettiera al gatto.

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    1. Avatar Farenz
      Farenz

      La frase più importante di tutto il tuo commento è, secondo me, “Ma allora perché li apprezziamo così tanto? Per l’interattività.”
      La cosa ironica è che più andiamo avanti, più stanno prendendo piede i giochi sempre più cinematografici e meno interattivi, vedi ad esempio proprio The Last of Us.

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      1. Avatar PipinoPiranha
        PipinoPiranha

        Infatti ha rappresentato un notevole passo avanti rispetto agli altri adattamenti, sicuramente è un franchise che si presta meglio a questo genere di cose proprio a causa della poca libertà di default.

        Ma avere il controllo del personaggio, seppur limitato e spesso confinato a sezioni a mo’ di corridoio, dava quel qualcosa in più alla storia e creava un collegamento profondo con il protagonista.

        Ci sono parecchi momenti in cui premere il grilletto, menare qualcuno o anche il semplice andare avanti per la propria strada è molto più significativo proprio perché sei tu a farlo. La sequenza finale del primo gioco l’ho trovata molto più efficace ed emozionante proprio per questa ragione.

        Non avrà la totale libertà di molti altri giochi, ma condividere il viaggio con Joel ed essere l’esecutore delle sue scelte (giuste o sbagliate che siano) è ciò che ha trasformato TLOU in un’esperienza davvero memorabile.

        Senza questo elemento rimane un’opera di tutto rispetto, ma manca un fardello che solo il giocatore può portare.

        Mia opinione, obviously. Come ho già detto, riconosco che si tratti comunque di una serie TV ben realizzata e posso tranquillamente capirne il successo.

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      2. Avatar Farenz
        Farenz

        Sì ma Pipino (…) capisci anche tu che la tua considerazione trascende The Last of Us.
        Cioè se dici “bello, ma preferisco il videogioco perché nella serie tv manca l’interattività TIIIIIIIPPPPICA del pad in mano”, ti rispondo anche ringraziando questo bel pesce.

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  4. Avatar StraCotto
    StraCotto

    Risposta secca: sono convinto non mi sarebbe piaciuta, non avessi giocato ai giochi. Il perchè? Presto detto, avendo su (non ricordo 10? circa?) 10 epsiodi almeno la metà che strizzano l’occhio a personaggi secondari o meno del videogioco, i cui episodi stessi visti con il senno del poi, non sono poi sto granchè in qunato estremamente incnetrati su personaggi che o conosci dal gioco o non te ne frega un cazzo e che con la trama in se c’entrano come un due di bastoni con briscola calata sul tavolo danari (uno su tutti quello “rosè”, mi ha davvero rotto i coglioni). Non si raggiunge mai una costruzione vera e propria di continuità, l’impressione è che gli epsiodi siano tutti slegati tra l’altro non si avverte il filo conduttore del viaggio, la scoperta che si avverte nel gioco (grazie al ca, più tempo a dispsozione, con calma ecc) però se è una serie quella che sto guadando voglio essere coinvolto, voglio l’intreccio narrativo, l’atmosfera che qui manca e noi che abbiamo giocato ai giochi automaticamente andiamo a colmare questa mancanza senza rendercene conto andando a riempire appunto con i ricordi e le sensazioni figlie del giocho. UN mio collega non videogiocatore ha detto: se questa è la serie lascio stare i gicohi, perchè chissà come sono +( intrighi d’amore, vicende padre e figlio) con il solo contorno del viaggio e del fungo. In ultimo, mi è capitato di rigurdare alcune serie o di rimpensare almeno se avesis tempo un altro giretto su quella serie me lo rifarei volenteri, qui zero. nota a parte il cast, veramente molto azzeccato anche la ragazzina per quanto pareva avesse sempre uno stronzo sotto al naso, è stata molto brava

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