10 10 10 10 10 e ancora 10

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Se mi conoscete, mi conoscete.
Che bell’intro.

Se mi conoscete, sapete già da – tanto – tempo quanto significhino i voti dati ai videogiochi per me.
Dire “nulla” sarebbe esagerato, non avrebbe senso.
Tuttavia mi sono sempre chiesto, nel momento in un gioco prende 9,4 automaticamente lo rende migliore di uno che s’è preso “solo” 9,2? Direi proprio di no.
Ed il genere del gioco dei due titoli presi sotto esame? Viene considerato? Il contesto? il budget?
Non so, sono veramente poco fiducioso sul COME i voti vengano affibbiati oggi.
Oggi come ieri, aggiungerei… o quasi.

La situazione è gradualmente cambiata, secondo me.
Se anni fa le mie invettive erano volte a far capire al popolo sparso ed impacciato quanto potesse essere stupido scannarsi a favore/contro l’esclusiva dal voto più alto (Halo 3 è meglio di Uncharted 2 perché ha preso 9,6 al posto di 9,5), oggi faccio ancora più fatica a trovare fondamenti su cui argomentare una sorta di comparazione (o di dibattito successivo) proprio partendo dal voto dei giochi.

Porta la nonna, sono tutti 10 oh figa.

A parte Nintendo, che durante tutta questa generazione Switch ha sempre sfornato annualmente numerosi titoli coi controcazzi, i competitor hanno fatto un po’ fatica nei primi anni di vita dell’attuale generazione. Ma ora i giochi escono… e ne escono tanti. Tra tutti questi titoli, molto attesi tra l’altro, è sempre più difficile carpire una sorta di modalità che consenta di far comprendere al videogiocatore/lettore della recensione le effettive qualità del gioco, basandosi sul voto.

Ovvio, è implicito che per poter esplorare al meglio la recensione di un gioco non bisognerebbe leggere solo il numerino, ma procedere con la lettura della recensione vera e propria.
Ma guardiamoci nelle palle degli occhi. Già nel 2010 parlavamo di recensioni sempre meno lette e siti sempre meno seguiti se non appunto per “il numerino”.

È evidente infatti come nel corso del tempo:
A) i videogiocatori abbiano sempre meno voglia di leggere pagine e pagine di testo
B) che le recensioni “alla vecchia maniera” siano state di gran lunga sostituite dalle videorecensioni su YouTube, sui pareri personali degli YouTuber ed infine dagli streamer e dai loro gameplay.

Non sono pochi al giorno d’oggi infatti i siti d’informazione videoludica che hanno abbandonato da tempo il sistema vetusto dei voti numerici, fagocitati al dover sottostare ad una politica piuttosto restrittiva in fattore di votazioni. Come dare quindi 9 ad un gioco quando tutti danno 10? Vuoi estraniarti dalla massa per attirare visualizzazioni?

È un bel casino in sostanza.

Voi oggi, come vi ponete di fronte a questo dilemma?
Voto sì o no? Voti forse?
Ma sapete che l’anagramma di voti forse è forte viso?

14 risposte a “10 10 10 10 10 e ancora 10”

  1. Avatar Aleferreri
    Aleferreri

    Il voto sarebbe da non mettere perché poi la gente si ferma a quello, ma se non lo metti rischi che non ti caghino proprio.
    Un problema senza soluzione.
    Da persona che usufruisce di recensioni (“ma lo sai che sono solo opinioni personali????” Ma giura, testa di cazzo) non posso che raccomandare alle persone di leggerle. Anche se non avete gli stessi gusti del recensore, anche se non necessariamente sarete d’accordo col recensore, vi può aiutare a capire se il gioco possa fare al caso vostro.
    Ma come dici giustamente tu, sappiamo come vanno le cose. Quindi mettiamo il voto, perché la gente lo vuole e perché così si possono fare i cartelloni pubblicitari con 10/10 ovunque. Evitiamo i decimali però. Al massimo un .5.

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  2. Avatar Alessandro Concina
    Alessandro Concina

    Il voto in sè ha senso ed è normale utilizzarlo (tutta la carriera scolastica e universitaria si basa su di essi), il problema è l’utilizzo che ne fanno gli utenti, basta darci il giusto peso. Consideriamo poi che un contro era la rivista cartacea mensile, un conto le recensioni sui siti che per sopravvivere contano molto sulle visualizzazioni e, a volte, può succedere che il voto risponda più a logiche che poco hanno a che vedere col giudizio sul gioco in sè.

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    1. Avatar Farenz
      Farenz

      Hai colto esasperando il senso dell’articolo. Hai scritto “basta darci giusto il peso”. Che peso riesci a dare a voti dal 9,5 in su?
      Riesci davvero a discernere tra la qualità dei giochi? è tutto bello e fantastico quindi?
      C’è ancora bisogno di saper discernere?

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  3. Avatar SteMei
    SteMei

    Di base non ho mai guardato con occhio cinico le votazioni che le testate giornalistiche del settore (ai tempi che furono) e dei siti oggi, hanno da sempre rifilato ai vari videogiochi di cui sono stato interessato e di cui ho cercato un parere tecnico su di chi ne sa più di me, perché onestamente di videogiochi parlando, come possono essere dati del tutto oggettivi? (Come di qualsiasi altra forma d’intrattenimento).
    Quello che realmente mi piaceva leggere (uno su tutti, le rece di TGM) era l’approfondimento sul videogioco in questione, preso in maniera più che personale dall’autore, che non si voleva nascondere dietro virtuosismi di stocazzo, e al momento di tirare le somme, davano una lista di PRO e di CONTRO, che andavano a fare un po’ il sunto di quello che era stato affrontato nell’articolo.
    E ripeto, il voto finale sempre letto con grandissimo disinteresse, forse perché più che altro mi sono sempre più fidato delle parole della persona che lo ha provato e con cui si era costruito quel rapporto appunto di “fiducia” lettore-autore
    Peccato che questo tipo di recensione non esiste più, un video rende tutto un po’ meno magico, scopre tutte le carte in tavola e non lascia spazio a sfumature.
    Per fortuna noi possiamo dire invece che il nostro “spacciatore” di fiducia vecchio stile lo abbiamo ancora, e che quellaagia tutto sommato permane così

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  4. Avatar asoglieri
    asoglieri

    Io apprezzo molto la linea, difficile da mantenere oggi soprattutto in Italia, che Fossetti e Mottura hanno preso.
    Recensioni lunghe e prolisse, che spolpano per davvero il titolo in questione, assieme a due formati più ristretti, la videorecensione (che è più una chiacchierata fatta sul divano) e invece l’audiorecensione, che funziona da sinossi della recensione scritta. Tutto fatto senza votazioni.

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  5. Avatar Alessandro Concina
    Alessandro Concina

    Diciamo che il voto va preso come indicazione, alla fine si tratta di un parere di chi recensisce i giochi. Se un gioco non mi piace non può essere il 9,5 a farmi cambiare idea, tutt’al più il gioco sarà valido ma non di mio gusto, e viceversa ovviamente.

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  6. Avatar Stokhausen
    Stokhausen

    Banana

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    1. Avatar Farenz
      Farenz

      ti piace, eh?

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  7. Avatar Maurizio
    Maurizio

    Io sono più per la descrizione dei pro e contro divisi per le varie categorie che caratterizzano il gioco (grafica, trama, sonoro ecc). Niente voto numerico, personalmente non mi interessa

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  8. Avatar Perno
    Perno

    I voti a scuola perché hanno valenza? Perché è un singolo professore o maestro che giudica più persona sul lavoro che hanno svolto. Nelle recensioni ci sono invece più persone che giudicano un singolo lavoro, quindi con molte più variabili che fanno si che il 10 dato da un redattore sia diverso da quello di un altro.
    Quindi tutti a sentire le recensioni di Farenz e zitti.
    Sveglia bauscia

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  9. Avatar Aldo “Barret” Pivato
    Aldo “Barret” Pivato

    Mah io penso che anche il voto che da una testata giornalistica più o meno blasonata, sia sempre frutto di un parere soggettivo del/dei recensore/i. Un utente può o meno interessarsi di seguire i vari articoli e/o recensioni, trovando magari qualche risposta a qualche suo dubbio. È un po’ come dover prenotare un albergo sui siti dedicati.. non conoscendo minimamente la struttura e avendo magari lo stesso costo di prenotazione, scegli quello che ha 4,6 o 4,9 stelle? Credo che molte volte ci si voglia convincere che un titolo sia migliore di un altro solo perché autonomamente non si riesca a scegliere. Detto questo, non ho mai dato retta alle recensioni di nessuna rivista/sito. Ho scoperto dei titoli “minori” che passando in sordina perché non massivamente supportati a livello economico, mi hanno regalato ore e ore di gioco, fieramente consapevole che, magari, quel titolo lo conosco solo io e lo sviluppatore.

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  10. Avatar Jemrho
    Jemrho

    Io sono ancora “pro voto”. Tuttavia sono consapevole che bisogna dare il giusto peso al numerello… Spesso oggi il “10” viene usato come biglietto da visita per il marketing del videogioco stesso (banner pubblicitari, spesso direttamente negli storie online!).
    Io mi baso molto su pareri di gente di cui mi fido, ma soprattutto adoro vedere da solo i gameplay, provare i titoli se mi stuzzicano e decidere da me.
    Chiudo con una breve riflessione: negli anni delle riviste o nei primi anni dei siti specializzati si vedevano spesso voti molto bassi in caso di flop (4/5…). Oggi sembrano spariti.
    Sarà un caso?

    Un abbraccio,
    Jemrho

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  11. Avatar Alessio Zizza
    Alessio Zizza

    Il problema non sono i voti della critica, ma i videogiocatori che devono inondare di odio sui social tali voti. Quando Facebook ed instagram non c’erano, i voti sono stati sempre dati. Abbiamo sempre videogiocato serenamente senza rompere il cazzo a nessuno. Dall’avvento dei social invece no. Dobbiamo spaccare le palle tutte le volte se qualcuno si azzarda a criticare il giochino preferito di qualcun altro.

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    1. Avatar Farenz
      Farenz

      Vero, ma non del tutto.
      I social hanno semplicemente ampliato in maniera gargantuesca la piazza, ma già all’epoca della mia remota infanzia ci si scannava per l’esclusiva migliore su Mega Drive o SNES, spesso partendo proprio dai voti delle recensioni sulle riviste. A quell’età il mio auditorium erano (alcuni) compagni di classe, oggi potenzialmente il mondo intero. La sostanza non cambia, in effetti.

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